La displasia di anca e di gomito nel cane. Cosa occorre sapere

La displasia di anca e di gomito nel cane. Cosa occorre sapere 1000 667 Flexadin Advanced

La displasia, di anca o di gomito, è una patologia del cane di media e grossa taglia, che causa un errato sviluppo della articolazione dell’anca (articolazione tra l’acetabolo e la testa del femore) o del gomito (articolazione omero-radio-ulnare). A causa di questa anomala conformazione della articolazione, il cane già dai primi mesi di vita potrà manifestare dolore, riluttanza al movimento e nel tempo osteoartrite.

La displasia è una patologia congenita, ciò vuol dire che

“per svilupparsi è necessario che il cane abbia
nei propri geni la tara che ne determinerà l’insorgenza”

nello stesso tempo, però, la displasia è una patologia da sviluppo, cioè

“si manifesta man mano che il soggetto cresce”

pertanto l’ambiente e il modo in cui il cane viene cresciuto intervengono sul grado di questa malattia.

Proprio perché è una patologia congenita, i soggetti che si vorrebbero far riprodurre dovrebbero essere sottoposti, a sviluppo ultimato (12-18 mesi a seconda della razza), a radiografie ufficiali di anche e gomiti per scongiurare la presenza di displasia che potrebbe essere trasmessa ai figli. I soggetti displasici non dovrebbero essere adibiti alla riproduzione.

Quando si vuole prendere un cucciolo di media o grossa taglia, pertanto, è opportuno verificare che entrambi i genitori siano esenti da displasia di gomito e di anca. Inoltre, per ridurre la possibilità che si sviluppi displasia, si deve:

  • aver cura di alimentare il cucciolo con cibo di qualità, senza sovralimentarlo
  • farlo soggiornare in un pavimento non scivoloso
  • evitare le corse sfrenate e i salti almeno fino agli 9-10 mesi di età.

Data la natura della patologia displasica è consigliabile sottoporre il cucciolo, all’età di 5 mesi, ad una visita specialistica ortopedica ed eventualmente a radiografie. In questo modo si potranno cogliere i segni prodromici della malattia e minimizzare o risolvere la problematica prima che generi gravi disturbi ortopedici, come osteoartrite, dolore e grave zoppia.

Articolo scritto dalla professoressa Angela Palumbo