Un cane o un gatto viene considerato sovrappeso quando il suo peso attuale supera del 5-20% quello ideale; quando, invece, questo supera il 20%, l’animale è considerato obeso. L’obesità è una condizione medica che non deve essere trascurata. Questa, infatti, predispone cane e gatto all’insorgenza di malattie che portano a conseguenze gravi sulla salute, condizionano la qualità di vita dell’animale e ne riducono inevitabilmente l’aspettativa di vita.
Come si stabilisce se un cane o un gatto è sovrappeso o obeso? Pesare l’animale non è sufficiente. Il Medico Veterinario, infatti, considera un altro importante parametro che si chiama Body Condition Score (BCS) o punteggio di condizione corporea. Questo è un sistema che si basa sull’osservazione e la palpazione dell’animale e gli attribuisce un punteggio da 1 a 9, sulla base della massa grassa percepita. Viene così attribuito un punteggio di 5/9 ad un animale il cui peso corporeo è considerato ideale; ogni punto di BCS oltre al 5 stabilisce il 10% di peso in più rispetto a quello ideale, mentre ogni punto di BCS al di sotto del 5 attribuisce all’animale il 10% di peso in meno rispetto a quello ideale. L’obesità non solo favorisce l’insorgenza di patologie secondarie, ma può altresì peggiorare condizioni patologiche preesistenti, in particolare le malattie articolari e quelle cardiache.
L’aumento di peso negli animali domestici è il risultato di uno squilibrio tra energia ingerita ed energia consumata: in pratica, l’animale consuma un’eccessiva quantità di cibo rispetto all’attività fisica svolta. Particolare attenzione deve essere posta anche nei soggetti in accrescimento, e in particolare nei cuccioli di taglia grande, poiché l’energia in eccesso favorisce una crescita rapida che li predispone maggiormente all’insorgenza di patologie osteoarticolari, come displasia e osteocondrosi. Pertanto, oltre all’alimento che l’animale consuma giornalmente nei pasti principali, è importante porre attenzione anche agli spuntini somministrati durante la giornata (biscotti, masticativi, ossi) e agli avanzi della tavola poiché, in alcuni casi, questi extra rappresentano una fonte energetica tutt’altro che trascurabile.
Oltre alle abitudini alimentari scorrette, altri fattori che potenzialmente predispongono un animale all’aumento del peso sono:
- i fattori genetici (alcune razze canine sono più predisposte ad accumulare grasso in eccesso, come ad esempio Labrador e Golden Retriever, Beagle, Cocker Spaniel e Bassotto);
- la condizione riproduttiva (cani e gatti sterilizzati hanno un ridotto fabbisogno energetico e, se l’alimentazione non viene corretta, vanno facilmente incontro a sovrappeso);
- l’età (il sovrappeso viene più frequentemente osservato negli animali anziani perché tendenzialmente più sedentari);
- le condizioni patologiche concomitanti (alcune malattie possono rallentare il metabolismo dell’animale oppure limitarne l’attività fisica);
- l’uso di farmaci che stimolano l’appetito.
È molto importante che il peso e la condizione corporea dell’animale siano valutati periodicamente da un Medico Veterinario per accertarsi che il cane o il gatto non ingrassi e per verificare che non ci siano malattie concomitanti che possano predisporre all’obesità o essere complicate dalla stessa.
La gestione nutrizionale dell’obesità nel cane e nel gatto consiste nell’attuazione di un piano di dimagrimento. Questo prevede una riduzione dell’assunzione energetica giornaliera che si associa ad una alimentazione specifica caratterizzata da basso contenuto di grassi, alto tenore proteico e di fibre. Per massimizzare gli effetti della nuova dieta è consigliato stimolare l’animale a svolgere più attività fisica, meglio se poco impegnativa ma costante nel tempo, come ad esempio lunghe passeggiate.
Contributo a cura della professoressa Rebecca Ricci