L’attività fisica, se praticata con regolarità e nella giusta intensità, è importante per il benessere del nostro animale e rappresenta anche un efficace strumento per preservarne l’apparato muscolo scheletrico in salute e prevenire malattie o infortuni.
Una buona abitudine è approfittare della bella stagione per fargli fare movimento all’aperto e, in particolare, in acqua, unendo il divertimento al benessere. Per avere qualche consiglio su come comportarci, abbiamo rivolto alcune domande in proposito alla dottoressa Deborah Puddu, Medico Veterinario Fisiatra, che si occupa di medicina dello sport e fisioterapia riabilitativa per i piccoli animali.
Come possiamo affrontare l’attività motoria all’aperto con il nostro animale?
Affrontare un’attività in acqua o, più in generale all’aperto durante l’estate, non è spontaneo per tutti gli animali: ad esempio, non lo è per quelli che non sono abituati a farlo in maniera costante durante l’anno. Questi, infatti, se alle prese con un’attività fisica eccessiva possono accusare, esattamente come gli umani, gli effetti di una sovra-produzione di acido lattico, oppure essere soggetti a crampi o a semplici tensioni muscolari.
Per questo, se sappiamo che avremo la possibilità di far fare movimento all’aperto al nostro cane, è consigliabile prepararlo già qualche settimana prima: da un lato dal punto di vista del controllo del peso, dall’altro proprio abituandolo ad una pratica costante.
Infatti, se il cane ha dei chili in più, inevitabilmente questi gravano sulle sue articolazioni, aumentando il rischio di traumi o infortuni durante il movimento. Analogamente, è importante valutare se per lui è piacevole fare attività motoria outdoor, se si diverte e, al tempo stesso, saper cogliere i segnali di affaticamento che può mostrare.
Caldo e movimento possono aumentare la sensazione di fatica: quali sono i rischi per il nostro animale?
Se l’estate può rappresentare il momento ideale per fare attività all’esterno, in realtà, occorre tenere in considerazione anche le condizioni climatiche, soprattutto dei mesi più caldi, e accertarsi che non siano controindicate per lo sforzo. Innanzitutto, è opportuno prestare attenzione alla temperatura esterna, al calore percepito, anche in relazione all’orario: i cani, infatti, non sudano, ma si “termoregolano” attraverso la bocca, e, ad esempio, in caso di lavoro in acqua ricordiamoci che, pur con la testa emersa, non sono immuni dagli effetti del caldo e potrebbero rischiare un colpo di calore a causa dell’esposizione diretta al sole.
Inoltre, è consigliabile suddividere le sessioni di lavoro nell’arco della giornata, magari prevedendole frequenti, ma di breve durata, piuttosto che una unica, prolungata ed intensa. La durata media di un allenamento è in ogni caso soggettiva e, una volta definita l’autonomia del nostro cane, possiamo individuare gli esercizi da inserire all’interno del piano di lavoro con il giusto mix, per un lavoro completo e integrato.
Che tipo di attività è consigliata per animali con disturbi articolari o muscolo-scheletrici?
Un discorso a parte meritano gli animali con patologie articolari, come ad esempio l’osteoartrite: per loro è assolutamente importante la qualità del movimento.
E’ necessario che evitino salti e sollecitazioni esasperate, sovraccarichi importanti a livello articolare: in questo caso, sport ad alto impatto, come ad esempio il disc dog o corse con repentini cambi di direzione, scatti molto veloci o movimenti su terreni instabili o scivolosi, se non sono supportati da un’adeguata attività di preparazione muscolare, risultano dannosi e rischiosi per le articolazioni dell’animale. Di conseguenza un cane sano potrà “sopportare” qualche sovrastimolo, ma un cane con osteoartrosi potrebbe manifestare segni di sofferenza articolare, come riluttanza al movimento o zoppia.
L’attività fisica può essere prescritta da uno specialista come terapia medica, in quali casi?
L’attività motoria all’aperto è consigliata, sempre adeguatamente monitorata, anche in caso di animali anziani o di chi soffre (o ha sofferto) di disturbi di natura ortopedica (penso all’anca, o al ginocchio), neurologica (es. ernie del disco, ictus…) o anche vascolare. Per tutti loro, fatte salve precise indicazioni da parte del veterinario di fiducia, è possibile trarre beneficio dall’attività in acqua. In alcuni casi essa permette anche di agire sul dolore, alleviandolo, e di migliorare l’autonomia dell’animale. Inoltre, spesso la terapia riabilitativa viene indicata per affrontare in maniera conservativa alcune patologie, in alternativa all’approccio chirurgico, oppure in preparazione all’intervento, per creare le migliori condizioni per un efficace programma riabilitativo post-chirurgico.
Istruttori ed educatori: come si approccia ad un programma per un cane da lavoro?
Rivolgersi ad un fisiatra può essere utile anche a coloro che per professione lavorano con gli animali, pensiamo ad esempio ad istruttori, educatori…, che mi capita di affiancare quotidianamente, perché grazie al parere di uno specialista è possibile definire un buon piano di allenamento. Seguire in maniera seria un cane sportivo significa curarne al tempo stesso l’alimentazione, monitorarne il peso, impostarne la preparazione atletica, prevedendo sia una parte di rinforzo della muscolatura, sia il necessario lavoro di riscaldamento e, poi, di defaticamento. Insomma, un lavoro di squadra in cui il medico veterinario “sorveglia” costantemente la salute dell’animale.